Triathlon del disagio – I edizione

Disclaimer: il contenuto di questo articolo non è né educativo (se non per lo spirito di squadra e la voglia di stare assieme) né serio. Ci scusiamo appunto per il disagio. Non fatelo a casa.

Quando finisce la stagione di gare ufficiali, gli atleti della SANP non riescono proprio a stare fermi. E sono in momenti di disperazione come questi che escono le idee più assurde.

Al ritorno dalla finale dei CdS assoluti, in pullmino qualcuno si fa strada tra le aste e se ne esce con un “ma perché non facciamo una gara tra noi?”
Dopo 10 minuti di mercato del paese del sabato mattina, offese amorevoli, tentativi di sabotaggio e lamentele, per la gioia dell’autista che ci avrebbe voluto far scendere seduta stante, si giunge ad una soluzione: “Mettiamo tutte le gare (circa, era stata inserita una certa 800 marcia), ognuno ne estrae 3, a turno.. Le 3 più estratte tra una corsa, un lancio e un salto saranno quelle che faremo!”

Pescano tutti e dopo uno spareggio asta-triplo ecco il verdetto: asta, peso e 400; la gara sarà domenica 8 ottobre, alle 9 di mattina come i veri folli.

Lesta in pochi giorni la segretaria Micol, nota ai più come Micla, stila assieme al coach discomane Michele, detto Mike o Ereditiero, il regolamento ufficiale ed un foglio iscrizione per i non presenti al momento sopracitato. Una nota particolare del regolamento decretava che eventuali specialisti delle gare in oggetto avrebbero avuto qualche svantaggio per rendere la competizione più avvincente (per la gioia dei multiplisti, fregati sempre a prescindere).

E’ domenica mattina, ore 9, tutto pronto (persino caffè e brioches, che qualcuno OVVIAMENTE rigetterà poi alla fine dei 400, ma era scontato): 6 donne e 17 uomini, siamo 23 iscritti, si comincia.

Si parte con qualche salto di prova di asta praticamente da freddi: vi diciamo solo che qualcuno la prendeva al contrario.. tutto regolare, ci sarà un motivo se l’abbiamo chiamato il triathlon del disagio. Regole: asta rigida, massimo 6 appoggi di rincorsa per tutti; gli specialisti dovranno o fare solo 4 appoggi oppure 6 ma saltando invertendo le braccia. Va tutto molto bene, ovviamente vincono i Daniele, Peron & Scapin, e l’ “immigrata” dall’Assindustria Giovanna (astita ndr), aka fidanzata di Pietro Bano, seguita da Alice Lorenzin. ma il premio disagio va a Federico Maggiolo che si appende all’asta come il koala Ciuffo al bambù (cit), sarà un mezzofondista per qualcosa, e al lanciatore rivelazione Marco Cavinato che non si sa come fa il PB della vita: 1.60 m.

Si passa al peso: donne 3kg e uomini 6. Gli specialisti dovranno lanciare da fermi. Qui i risultati di mesi di panca piana si vedono eccome, tutti se la cavano, persino Maggiolo e Roger che si sono confrontati per 5 minuti su come diavolo si dovesse tenere in mano. Tutti eh, tranne uno: il nostro giovane finferlo Mattia Ghiraldo: è lui il disagiato ora, tutto tranquillo ed emozionato al terzo lancio non si accorge di tenere in mano un peso grande e pesante la metà di quello dei due lanci precedenti: si sente subito grossissimo vedendolo volar… ovviamente e molto sobriamente gli viene fatto notare che aveva lanciato il peso delle donne. Gara easy per Micol Scapolo e Mariaelena Agostini, ma la sorpresa al femminile è Anna Zorzi che scopre di riuscire a gettare il peso, a differenza di ciò che voleva far credere, oltre alla scia solcata dal proprio pessimismo.

E ora veniamo al clou, i 400, il momento per cui il king-princi-grosso-tetracampioneregionale Mattia Roger Roverato si stava scaldando dalle 7 della mattina. Qui, a parte lui, che li percorre come il tappeto rosso della sua reggia, ci sentiamo tutti un po’ disagiati: le brioches, i biscotti, il sonno, il venticello fresco sulla pancia… La morte è dietro l’angolo. I lanciatori partono circa dai 350, i saltatori circa dai 380 e tutti gli altri se li cuccano interi, per tutti rientro in corsia molto a caso. Pietro Bano non riesce a perdere il vizio della falsa partenza nemmeno stavolta, i lanciatori provano subito a fare muro, c’è chi si tuffa al traguardo peggio che da un trampolino ma in qualche modo arriviamo tutti: premio disagio va a Daniele Peron che dopo una settimana di “ma dai io arrivo ultimo” umilia 14 maschi su 17 e arriva terzo, boh, e Matteo Baldan che si rompe dopo 200 (210?) metri; degni di nota sono anche Leonardo Giacometti che restituisce al tombino la colazione e Simone de Lillo, latitante dalle piste da ben 1 anno, che fa il triathlon in realtà solo per fare i 400 e poi sta chiuso in infermeria 1 ora, probabilmente collassato (…). Micol parte a canna fierissima dei suoi 50 metri di vantaggio ma Mariaelena non ci sta, vuole dimostrare che il posto nella 4×4 ai cds lo vuole anche l’anno prossimo e recupera tutto, non si sa come seguita subito dopo da Alice, che in teoria era pure mezza ammalata.

A conclusione di tutto ovviamente premiazione disagiata con caramelle mezze sciolte, ottime post stecca da 400, qualche premio figo tipo borse della mizuno e calzini da pro, e il resto rubato alla pesca della sagra: magneti dei gran cereale e pinze per insalata, per non parlare delle maglie XXS che non vanno bene nemmeno alle esordienti, e il tè frizzante di cui voleva palesemente liberarsi, ma ringraziamo il buon Mike in ogni caso per la gentilezza.

CLASSIFICHE
DONNE: 1° Mariaelena, 2° a pari merito Micol e Alice, 4° Giovanna, 5° Anna e 6° Jasmine
UOMINI: 1° Daniele P, 2° Daniele S, 3° Borsetto-Goku, 4° Leonardo, 5° Alessandro, 6° Pietro

Poteva non esserci un momento postumo di disagio? ovviamente no. Le foto del podio femminile sono state “scattate” con la macchina fotografica apparentemente spenta: c’è chi dice di averle scattate, e chi di non aver mai trovato traccia delle suddette foto nella memoria della macchinetta. Fa niente, abbiamo provveduto.

Ci sarà ovviamente una seconda edizione, dateci però il tempo di metabolizzare la prima.
Comunque nessuno si è fatto male e già questo è un traguardo!